Bpm bilancio 2012 in perdita per 430 milioni

 La pulizia di bilancio di Banca Popolare di Milano porta il gruppo a dover far fronte a perdite superiori alle attese. I mercati non hanno apprezzato molto i dati di bilancio. A Piazza Affari le azioni Bpm hanno chiuso la seduta di borsa con un calo del 5% a 0,4428 euro. Il titolo è sceso sui livelli più bassi da fine dicembre scorso a 0,4402 euro. La perdita netta è stata di circa 430 milioni di euro, dovuta principalmente alle svalutazioni degli avviamenti e agli accantonamenti sui crediti.

Il consiglio di gestione dell’istituto bancario di Piazza Meda ha poi approvato l’aumento di capitale da 500 milioni di euro per rimborsare i Tremonti-bond e il progetto di trasformazione da banca popolare a Spa. Tornando ai risultati di bilancio 2012, il gruppo milanese ha svalutato completamente gli avviamenti per 360 milioni di euro. Gli oneri straordinari sono stati pari a 213 milioni di euro, dovuti per il fondo di solidarietà per i dipendenti. In crescita gli accantonamenti su crediti, allo scopo di migliorare le coperture come sollecitato da Bankitalia.

BANCHE ITALIANE: SOFFERENZE A 126 MILIARDI A GENNAIO 2013

Precisamente la perdita netta consolidata è stata di 429,7 milioni di euro. Nel 2011 il gruppo Bpm aveva invece registrato un rosso di 6144,3 milioni di euro. Senza considerare le voci straordinarie, l’istituto bancario milanese guidato da Piero Montani avrebbe chiuso il bilancio d’esercizio 2012 con un passivo di 61,9 milioni di euro. I dati economici sono tutto sommato positivi. I proventi operativi sono aumentati del 14,6% a 1.549,7 milioni di euro, il margine di interesse è cresciuto del 4,2% a 859 milioni di euro.

BPM CHIUDERA’ IN PERDITA ULTIMO TRIMESTRE 2012

La raccolta netta è aumentata del 9,7% a 38,5 miliardi di euro. Gli impieghi totali sono scesi del 2,5% a 34,8 miliardi di euro. Le sofferenze lorde sono cresciute del 18,3% a 298 milioni di euro. Buono il livello di patrimonializzazione della banca, visto che il Core Tier 1 si attesta all’8,38% e al 10,1% al netto dei Tremonti-bond. La ricapitalizzazione di 500 milioni sarà avviata a ottobre, mentre la trasformazione in Spa dovrebbe essere approvata dall’assemblea straordinaria che si riunirà entro l’estate.

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