Le manifatture cinesi potrebbero espandersi in questo mese di ottobre per la prima volta dopo ben quattro mesi di attesa: la lunga contrazione a cui si sta assistendo è una delle più durature dal 2009, ma i nuovi ordinativi e l’output di quest’ultimo periodo inducono sicuramente all’ottimismo. In particolare, se si osservano con attenzione le stime fornite da Hsbc e dagli indici di mercato, ci si accorge che dati simili non venivano registrati da almeno cinque mesi e che sono molto più positivi rispetto a quanto rilevato ad agosto e settembre.
La seconda maggior economia internazionale deve far fronte attualmente al pericoloso rallentamento delle esportazioni nei confronti del continente europeo, il principale mercato di riferimento in tal senso; tra l’altro, il governo di Pechino non sente il bisogno di implementare altre misure di stimolo, come si può intuire facilmente analizzando la politica della banca centrale. Secondo gran parte degli analisti, gli ultimi dati confermano che i rischi collegati alla Cina si sono ridimensionati e che le attività manifatturiere si toglieranno delle belle soddisfazioni in questo ultimo trimestre dell’anno. L’indice stilato da Hsbc, in particolare, si basa sul 90% delle risposte totali che vengono fornite da oltre quattrocento compagnie in relazione agli acquisti mensili: si tratta del cosiddetto Flash Pmi, la cui lettura finale e definitiva avverrà il prossimo 1° novembre.
Da due anni, per l’appunto, questo stesso indice ha fatto segnare dei valori inferiori a cinquanta, un livello pericolosamente in bilico tra l’espansione e la contrazione economica. Tra l’altro, non si deve dimenticare che la Cina ha provveduto ad aumentare i propri tassi di interesse per ben cinque volte nel 2010: l’inflazione dovrebbe ora attestarsi al 5,5%, un dato che non può che lasciare spiazzati e insoddisfatti, soprattutto se si pensa che lo scorso anno questo stesso tasso era compreso tra il 3,3 e il 4%.
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