Si potrebbe più o meno riassumere così l’idea di Fiat. Chrysler ha tempo fino alla fine del mese per definire l’alleanza con Fiat per accedere agli aiuti dei governi Usa e canadese, ma Fiat ha vincolato l’accordo alle concessioni dei sindacati dei due paesi. Il sindacato dei lavoratori del settore automobilistico canadese ha annunciato che i negoziati con Chrysler e l’ad di Fiat Sergio Marchionne, riprenderanno lunedi. Marchionne sembra ripensarci a causa dei sindacati, che si oppongono a una riduzione dei costi del lavoro. Il presidente del CAW (sindacato canadese) Ken Lewenza ha affermato:
Torneremo a negoziare lunedì. Posso dirvi che inviterò personalmente Sergio, se di fatto è l’uomo che ora decide per Chrysler, ad ascoltare le trattative e le buone ragioni per investire in Canada. Il costo del lavoro arriva al 7% del costo complessivo di un nuovo veicolo. Nessuno può ragionevolmente pensare che il 7% di costo del lavoro sull’intera produzione di un veicolo possa essere la discriminante per raggiungere o meno un accordo quando si parla di questioni per miliardi di dollari da risolvere negli Usa con i detentori di bond, con gli investitori privati e con Daimler.
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