7 miliardi e 107 milioni di euro. E’ questo il fatturato prodotto in Italia nel 2008 dal mercato del falso. Lo comunica il Censis nel rapporto ‘Il fenomeno della contraffazione nel mondo e le ricadute sul mercato italiano: gli scenari e le strategie di contrasto‘. In base ai dati raccolti, riportando il valore del mercato del falso sul mercato legale si otterrebbe una produzione aggiuntiva di circa 18 miliardi di euro. La contraffazione, evidenzia il rapporto del Censis, ha risvolti negativi anche sul bilancio dello Stato. E’ di ben 5 miliardi e 281 milioni di euro, infatti, la perdita in termini di mancate entrate fiscali tra imposte dirette e indirette. I settori più colpiti dalla contraffazione sono quelli dell’abbigliamento, delle auto, dei farmaci e dei prodotti alimentari.
L’Italia -spiega il Censis– è uno dei Paesi a maggiore rischio di perdita di competitività a causa dello sviluppo del mercato del falso, perché dispone di una struttura produttiva composta per la grande maggioranza da imprese piccole e medio-piccole, che hanno difficoltà ad attrezzarsi adeguatamente per contrastare il fenomeno, e perché ha una significativa quota parte di produzione e di export costituita da prodotti come i beni di lusso, e più in generale quelli del made in Italy che sono maggiormente esposti alla concorrenza sleale dei prodotti contraffatti. Per combattere il fenomeno della contraffazione è necessario utilizzare al meglio le nuove tecnologie, promuovendo su larga scala sistemi automatizzati di tracciatura che consentano di seguire il percorso dei singoli prodotti dalla fase di produzione alla commercializzazione finale.