Secondo quanto sempre affermato dallo stesso Ricucci, la sua attività di immobiliarista è potuta iniziare grazie a un terreno agricolo di famiglia divenuto edificabile che lui avrebbe venduto ottenendo così il capitale iniziale da cui è partito per costruire il suo impero immobiliare, sempre basato sul meccanismo dell’acquisto e rivendita di terreni e immobili. Stefano cresce a Santa Maria Maggiore ed inizia a lavorare come cameriere. Diplomatosi, svolge l’attività di odontotecnico a Roma. Nel frattempo comincia la sua attività imprenditoriale acquistando e cedendo terreni agricoli e immobili nella capitale. Entra nel mondo della finanza italiana reinvestendo 100 milioni di euro di plusvalenze in alcune grandi casseforti, come Hopa (1,4%), Banca Popolare di Lodi (0,9%), Reti Bancarie (1%), Investimenti Immobiliari Lombardi (0,4%) e Banca Valori (1%). Continuando con le speculazioni, giunge a detenere il 5% circa di Capitalia, venduta nel 2003 con un guadagno di 120 milioni di euro.
Nella primavera del 2006 il famoso immobiliarista fu arrestato con le ipotesi di reato di aggiotaggio, rivelazione di segreto d’ufficio, false fatturazioni e occultamento di scritture contabili, che hanno portato la Procura della Repubblica di Roma a chiedere al Gip Orlando Villoni l’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare. Secondo i sostituti procuratori Cascini e Sabelli l’immobiliarista stava tentando di fare operazioni illecite nel ricollocamento del pacchetto Rcs in suo possesso ed esisteva il rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. Il 13 luglio successivo, il Tribunale di Roma ne ha disposto la scarcerazione. Il 13 luglio dello stesso anno La Consob, l’organismo di controllo sulla Borsa, ha multato la Magiste intenational (società madre di tutte le attività di Ricucci) di 290.000 euro per ripetute violazioni alla normativa che tutela i mercati nel caso Antonveneta. Il 9 gennaio 2007 è stato decretato, dal Tribunale di Roma, il fallimento per la Magiste International, che ricordiamo aveva sede in Lussemburgo e risultava posseduta da un trust con sede in un paradiso fiscale, l’Isola di Guernsey. Un “ottimo mix” quindi quello ideato da Stefano Ricucci, anche se ancora non è chiaro da chi abbia reperito le fonti perlomeno per iniziare la sua attività sebbene lui continui ad affermare che il primo capitale sia stato generato dalla vendita di un terreno di famiglia.
Nella sua biografia pubblica si nota l’assenza di ogni riferimento alla passata attività di odontotecnico. Due pazienti lo denunciarono, una nel 1986 per truffa e l’altra nel 1989 per esercizio abusivo della professione dentistica, sostenendo che sarebbe intervenuto in modo sbagliato spacciandosi per dentista.
Tipica storia di teste di legno, scatole cinesi e paradisi fiscali.
Ora ha tutte le carte in regola per presentarsi alle elezioni per la presidenza del consiglio…
Secondo il Sole24Ore di sabato Ricucci starebbe vendendo tutte le sue attività immobiliari ad una società svizzera per oltre 500 milioni di euro.
Ricucci, fai schifo, e come lui, tutti quelli che lo hanno assecondato ed aiutato, nessuno a 37 anni onestamente possiede 500 milioni di euro guadagnati con la compravendita…. allora a questo mondo siamo tutti scemi?? Va va… Ricucci del menga….
L’immobiliarismo è il futuro. A tal proposito vi segnalo un sito che da i contratti per diventare Immobiliarista e guadagnare:
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