La banca francese Societé General ha scoperto una frode interna che avrà come conseguenza una perdita di 4,9 miliardi di euro. La SocGen, leader mondiale nei derivati, è stata tradita proprio da uno dei suoi trader, Jerome Kerviel, un giovane trentenne che aveva accumulato posizioni per 50 miliardi di euro circa. Dopo la scoperta queste posizioni sono state liquidate dalla banca, causando così il buco di quasi 5 miliardi. A questo si aggiungono i due miliardi persi a causa della crisi mutui subprime e il momento finanziario. Per far fronte alla situazione SocGen ha annunciato il progetto di raccogliere 5 miliardi tramite un aumento di capitale, allo scopo di sostenere i bilanci, che come già detto, erano stati pesantemente colpiti dal credit crunch, anche senza che vi si aggiungesse la truffa interna. L’amministratore delegato Daniel Bouton ha presentato le proprie dimissioni, non accettate però dal board della banca. Standard&Poor’s ha annunciato di aver posto il rating “AA” sul credito di controparte a lungo termine, con implicazioni negative. Quest’anno l’utile annunciato dalla SocGen sarà di 600-800 milioni, contro i 5 dell’anno precedente. Come abbia fatto un qualunque broker, per quanto spregiudicato a truffare una grossa e solida banca come la Societe General è ancora tutto da chiarire; la magistratura ha aperto un’inchiesta sul fatto ma la sensazione generale è che la truffa sia stata un gradito appiglio, utile per nascondere operazioni di mercato andate male. La vicenda sposta i riflettori sul sistema bancario francese e mette in luce come anch’esso non sia uscito indenne dalla crisi globale: Credit Agricole per esempio ha dovuto cedere le proprie quote di partecipazione diretta in Suez per rafforzare il capitale, dopo una svalutazione pari a 2,5 miliardi.
Partenza in negativo alla borsa di Parigi per il titolo SocGen: il titolo ha perso il 6%. Anche su questo fatto i punti di domanda non mancano; dall’inizio dell’anno il titolo ha perso il 22%, mentre ieri solo il 6, quando ci si aspettava uno scivolone molto più netto. Ora rumors parlano di un acquisizione in vista: un altro istituto potrebbe approfittare della debolezza della banca ed il titolo guadagna terreno. Secondo indiscrezioni Bnp Paribas sarebbe tra le acquirenti più quotate. La Caisse de Depots rappresenterebbe un’altra possibilità, dal momento che è già azionista con una quota poco superiore all’1%, ma che potrebbe salire. Più volte negli anni passati Societé General ha tentato fusioni mai andate in porto, come con l’italiana Unicredit. Quello che è certo è che l’Eliseo non starà a guardare e se acquisizione dovrà essere, che sia tutta francese, anche se per il momento nonostante il prezzo vantaggioso, finchè non sarà fatta chiarezza, un impegno con SocGen potrebbe essere più rischioso del previsto.
Reazioni di ogni tipo alla vicenda: Sarkozy ha rassicuarto gli investitori sulla solidità e affidabilità del sistema bancario francese, tentando di ridimensionare la vicenda, mentre i media statunitensi hanno accusato la SocGen di aver causato il crollo dei mercati con il tentativo di liquidare le posizioni assunte dal broker, costringendo così la Fed al taglio dei tassi. Mercoledì è comunque in programma il cda della terza banca francese per importanza e probabilmente verrà annunciata la ricapitalizzazione.
via|Il Sole 24 ore