Nella notte tra mercoledì e giovedì, nel Canale di Sicilia, 227 immigrati sono stati soccorsi a 35 miglia da Lampedusa e ricondotti a Tripoli con motovedette italiane. L’ONU esprime il suo disaccordo all’avvenuto:
contrario al principio assoluto e inderogabile della convenzione di Ginevra del ’51 relatvo al non respingimento e al pieno accesso alle procedure di asilo.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni afferma però che i clandestini non arrivano sul territorio nazionale ma vengono respinti alla frontiera:
Se fossero arrivati in acque italiane, sarebbe stato diverso ma eravamo in acque maltesi e quindi siamo in linea con i trattati internazionali.
Si esprime anche la Conferenza episcopale che sottolinea la necessità di verificare il trattamento dei respinti.
Non è spedendo in libia sotto il sole del deserto tra gli stupri e le sevizie 250 disperati che si risolve il problema dell’immigrazione clandestina. Credo che, come dice Daniela Melchiorre dei LD, è arrivato il momento in cui la politica deve fare una discussione matura sul tema partendo dal superamento della bossi fini