Se negli Stati Uniti parecchie banche americane, dopo aver chiuso in utile il primo trimestre del 2009, si sono dichiarate pronte a restituire i fondi governativi del “Tarp“, il “Troubled Asset Relief Program“, lo stesso non potrà fare la società assicurativa American International Group (AIG), ex colosso del settore scampato al fallimento solo grazie al massiccio intervento economico del Governo USA. Secondo quanto dichiarato da Edward Liddy, CEO della società americana, AIG sarà in grado di restituire gli aiuti di Stato in un arco di tempo variabile dai tre ai cinque anni in funzione dell’andamento dei mercati finanziari; una nuova tempesta, quindi, potrebbe contribuire a rinviare al 2013 e forse oltre la restituzione di ingenti somme concesse dal Governo che pesano sulle spalle dei contribuenti americani. L’ammontare degli aiuti per il salvataggio di AIG è infatti pari alla bellezza di oltre $ 180 miliardi; la base degli aiuti è stata ampliata dopo la trimestrale shock del quarto trimestre del 2008, caratterizzata da perdite record pari a quasi $ 62 miliardi; e per il primo trimestre la musica non è cambiata. Il primo quarto 2009, infatti, è stato archiviato dalla società con un rosso di $ 4,35 miliardi, con la conseguenza che per AIG parlare di bilanci in utile è assolutamente proibito, e per questo ha bisogno di tenersi stretti gli aiuti di Stato per qualche annetto!