Continua senza sosta il calo dei rendimenti dei titoli di Stato italiani, sia a tasso fisso, sia a tasso variabile. Dopo il recente minimo storico dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT), il cui rendimento lordo annuo composto a tre mesi è sceso sotto la soglia dell’1%, anche i BTP nell’asta in programma ieri hanno fatto registrare un sensibile calo dei rendimenti. Nel dettaglio, i Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) a cinque anni, scadenza dicembre 2013, sono stati collocati dal Tesoro, rispetto alla precedente asta, con un rendimento lordo in calo di un quarto di punto percentuale al 3,05%, corrispondente per il piccolo risparmiatore, al netto della ritenuta sugli interessi, al 2,67% netto; più alto, in virtù di una scadenza più lunga, si è attestato il rendimento del BTP a dieci anni con un rendimento lordo del 3,33%, mentre per quelli a scadenza trentennale il rendimento lordo di aggiudicazione è stato del 5,32%.
Essendo titoli a tasso fisso, i BTP offrono rendimenti e cedole certe ogni sei mesi a fronte però dell’assunzione del rischio di oscillazione del prezzo di mercato; ad esempio, il BTP a 30 anni con il 5,32% lordo offre di certo un buon rendimento, ma i prezzi di mercato, oltre a quotare sotto la pari, presentano di norma elevate oscillazioni di prezzo che possono comportare sensibili guadagni ma anche ampie perdite nel caso in cui l’investitore avesse la necessità di vendere i BTP prima della scadenza.
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