Tempi duri per i supermanager. Gli azionisti non ne vogliono più sapere di guadagnare poco o nulla dai propri investimenti e vedere i top manager incassare lauti bonus e retribuzioni non allineate sia alla crescita delle aziende, sia al mutato scenario macroeconomico. Non sorprende quindi, dal fronte anglo-olandese, la decisione dell’Assemblea degli Azionisti di Shell di bocciare, con il 59,42% delle adesioni, un piano di remunerazione dei dirigenti del colosso petrolifero; in casa Shell, tra l’altro, non trattasi di una novità, visto che anche lo scorso anno gli azionisti avevano storto il naso sulle paghe da riconoscere ai dirigenti. Secondo quanto riporta il Financial Times, la bocciatura da parte dell’Assemblea degli azionisti Shell della mozione sugli stipendi dei supermanager non è vincolante, visto che ora la parola passa al Comitato che si occupa proprio di monitorare il livello degli stipendi riconosciuto ai dirigenti dell’azienda. Ma il significato del voto dell’Assemblea degli azionisti di Shell è chiaro ed è un segnale per tutti: bisogna darsi una regolata ed i dirigenti delle aziende devono capire che sono finiti gli anni delle vacche grasse.