Sul fronte macroeconomico tedesco l’indice di fiducia IFO ha tradito le attese attestandosi comunque in rialzo ma al di sotto delle attese degli economisti; l’indicatore, per il mese di maggio, è stato infatti fotografato a quota 84,2 punti, in rialzo rispetto al valore di 83,7 punti segnato ad aprile ma sotto il valore di 85 punti atteso dal mercato. Il rilascio dell’IFO ha innescato delle tensioni sui mercati valutari, dove l’euro ha perso qualche posizione sia nei confronti dello yen, sia nei confronti del biglietto verde dopo il record di 1,40 registrato alla fine della scorsa settimana. L’IFO di maggio conferma come ci sia ancora molta strada da fare prima che il ciclo economico, sia tedesco, sia quello degli altri Paesi europei giunga ad un punto di svolta; non a caso, secondo quanto dichiarato nelle ultime ore dal Presidente della Banca Centrale Europea, Jean-Claude Trichet, la contrazione delle economie del Vecchio Continente sta rallentando, ma la crescita del PIL porta ancora il segno meno. Per il numero uno della BCE i primi numeri positivi in termini di crescita economica si vedranno solo a partire dal prossimo anno; l’imperativo categorico della Banca centrale, inoltre, rimane sempre quello del mantenimento della stabilità dei prezzi, ragion per cui è lecito supporre che su tali basi saranno prese le decisioni su nuovi ed eventuali ritocchi verso il basso ai tassi di interesse.