Dal 1960 il PIL della zona Ocse non raggiungeva questi limiti. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico in base alle stime preliminari, registra una flessione registrata 2,1% rispetto alla precedente rilevazione, segnando cosi’ il ribasso più forte dal 1960. Negli Stati Uniti il Pil diminuisce dello 0,9%, il Giappone dell’1%, l’area euro registra una flessione dell’1,3% e gli altri paesi Ocse dell’1%. Il pil italiano è calato del 2,4% trimestrale e del 5,9% annuo. Solo la Francia nel primo trimestre ha registrato una riduzione del pil meno accentuata rispetto al trimestre precedente: é passata da -1,5% nel quarto trimestre 2008 a -1,2%. Il numero uno dell’Ocse, Angel Gurria nonostante i dati assicura:
Ci sono segni diripresa, direi di normalizzazione, ma i problemi, iniziati dalle banche due anni fa non sono spariti. Le banche continuano a non prestare normalmente. La crisi nel 2010 si stabilizzerà e forse alla fine dell’anno vedremo dei segni di crescita.
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