I rendimenti sui titoli di Stato italiani con scadenze brevi si stanno sempre di più avvicinando allo “zero”, con la conseguenza che i risparmiatori amanti dei titoli pubblici si devono accontentare di interessi sempre più ridotti all’osso. L’odierna asta di titoli di Stato, non a caso, ha fatto registrare l’ennesimo calo dei rendimenti anche a fronte di una domanda elevata rispetto allo stock di titoli offerti dal Tesoro. Nel dettaglio, il rendimento lordo dei Buoni Ordinari del Tesoro (BOT) a sei mesi ha fatto registrare oggi il nuovo minimo storico all’1,023% annuo lordo, ovverosia ampiamente sotto l’1% netto. Stessa musica anche per i certificati di credito zero coupon (CTZ) con scadenza 31 marzo 2011, assegnati con un rendimento lordo annuo in calo all’1,70% rispetto alla precedente asta; anche in questo caso, il rendimento netto non riesce a coprire l’attuale livello di inflazione in Italia. Magra consolazione per i Buoni Ordinari del Tesoro a tre mesi, il cui rendimento oggi è salito in asta, ma solo di piccole frazioni, allo 0,932% lordo. Per i BOT people è quindi tempo di vacche magre, con la conseguenza che per ottenere rendimenti più elevati occorre spostarsi sulle scadenze più lunghe, in particolare i BTP con scadenza oltre i dieci anni che offrono interessi più elevati a fronte però del rischio di una maggiore volatilità dei prezzi di mercato.
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