I Paesi del mondo che presentano i tassi di crescita più elevati, e che aderiscono al BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), appaiono intenzionati a dire addio al dollaro per il pagamento degli scambi commerciali. In merito, Brasile e Cina hanno raggiunto un accordo preliminare in virtù del quale per gli interscambi commerciali bilaterali saranno utilizzate come valute lo yuan ed il real. Ma anche l’India e la Russia sono in fermento, e pur non screditando in via ufficiale il biglietto verde, fortemente svalutatosi per effetto della crisi con ripercussioni negative sulle riserve dei Paesi del Bric, appare chiara l’intenzione di dare un duro colpo alla leadership secolare del dollaro. Le grandi manovre sono in corso, e non a caso, in accordo con quanto riportato dall’Agenzia Reuters, la Cina avrebbe chiesto di trattare nel corso del G8 a l’Aquila l’argomento riguardante l’affiancamento al dollaro di una nuova valuta guida per gli scambi internazionali. Non si parla però dell’euro come valuta in grado di affiancare o sostituire il dollaro; d’altronde, la valuta europea è ancora troppo giovane e non ha maturato quell’affidabilità conquistata in anni ed anni di leadership dal dollaro; ma ora questa affidabilità sta iniziando a scricchiolare.
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