Le prospettive di ripresa e di crescita dell’economia su scala globale non sono al momento chiare riguardo alla tempistica; le previsioni parlano di un rimbalzo del ciclo atteso a partire dal primo trimestre del prossimo anno, ma ci sono molte incognite e molti rischi legati non solo alle condizioni del sistema bancario e finanziario, ma anche alla volatilità dei prezzi delle materie prime. Se ne sono accorti anche i ministri delle Finanze del G8, i quali proprio per le commodities lamentano una eccessiva volatilità dei prezzi che, a lungo andare, potrebbe soffocare la ripresa dell’economia nei Paesi più industrializzati. Non a caso, negli Stati Uniti qualcosa si muove, visto che l’Autorità per l’energia a stelle e strisce sta studiando il modo di limitare le speculazioni sia sui future dei prodotti energetici, sia su quelli del petrolio. Questo al fine di evitare che le banche americane, invece di fare il loro mestiere, si mettano a speculare sulle materie prime contribuendo a creare nuovi e potenziali rischi sistemici; se fosse così, allora è chiaro le banche americane non hanno ancora imparato la lezione del passato.