Per i “BOT people” c’è poco da stare allegri; da qualche mese si sta assistendo, asta dopo asta, a continue limature verso il basso dei tassi offerti dai Buoni Ordinari del Tesoro, ma nell’ultima asta, tenutasi ieri, i rendimenti si sono praticamente portati in prossimità dello zero. A conti fatti, in questo momento, il collocamento dei titoli di Stato rappresenta un vero e proprio “affare” per il Tesoro, che può rifinanziare lo stock di debito pubblico a tassi ben al di sotto del livello dell’inflazione e con ingenti risparmi sulla spesa per interessi. Basti pensare al BOT trimestrale, collocato ieri ad un tasso lordo dello 0,492%, mentre per i Buoni Ordinari del Tesoro ad un anno il rendimento lordo è crollato allo 0,859%. Ne consegue, tra l’altro, che l’acquisto sul mercato, nei prossimi giorni, dei BOT citati comporti praticamente dei rendimenti nulli o quasi, visto che aggiungendo le spese bancarie per l’acquisto, specie nel caso dei BOT trimestrali, almeno una metà del rendimento lordo offerto sfuma con le commissioni applicate dagli istituti di credito.