L’Antitrust ha “alzato la voce” nei confronti di ben otto istituti creditizi italiani e di MasterCard: l’istruttoria ha riguardato banche come Monte dei Paschi, Bnl, Banca Sella, Barclays, Deutsche Bank, Intesa, Icbi e Unicredit e si riferisce alle intese restrittive della concorrenza nell’ambito delle carte di credito. Bisognerà dunque verificare se le fissazioni per le transazioni con carte di pagamento di MasterCard da parte delle banche non abbia ridotto la concorrenza nel nostro paese, spostando i costi sui consumatori. C’è da dire, infatti, che la stessa MasterCard prevede per ogni acquisto il pagamento di una commissione interbancaria nazionale, che poi viene percepita dalla banca. I benefici si riferiscono sia alla società di carte di credito, ma anche alle banche che incassano l’ammontare delle varie commissioni; ciò, a sua volta, fa aumentare il numero di transazioni. Ma l’Authority vi ha rilevato due intese: una orizzontale (la definizione della commissione italiana) ed una verticale, riguardo l’applicazione coordinata di uguali voci di costo.