Gli Exchange-Traded Fund (più noti con il loro acronimo ETF) sono fondi comuni d’investimento oppure Sicav, negoziati in Borsa come un’azione e caratterizzati da una gestione “passiva”.
Essi replicano, cioè, un benchmark in maniera non attiva: quando uno dei componenti del benchmark viene sostituito, anche la corrispondente attività finanziaria all’interno del fondo viene sostituita, senza porsi problemi di maggior o minor convenienza. A differenza dei fondi comuni, che valorizzano solitamente a fine giornata, gli ETF vengono scambiati nel continuo, proprio come un titolo azionario.
Questo particolare tipo di gestione fa sì che questa categoria di fondi abbia commissioni di gestione molto ridotte e nessuna commissione di ingresso o performance. Le commissioni totali annue (chiamate TER) vanno da un minimo dello 0,09% ad un massimo di 1,5% e sono pagate in proporzione al periodo di detenzione dell’ETF.
Al 13 aprile 2007 su Borsa Italiana sono negoziati 110 ETF, divenendo una delle principali borse europee per questo tipo di fondi. Tutti gli ETF attualmente quotati su Borsa Italiana sono “armonizzati” ed autorizzati dalla Banca d’Italia e dalla Consob.
Gli ETF possono pagare dividendi, infatti proprio come i fondi comuni si dividono in ETF a distribuzione (con pagamento di dividendi periodici) o ETF ad accumulazione con il reinvestimento dei dividendi.
Gli ETF sono liquidi per importi fino a 500.000/1.000.000 euro. Per importi superiori sono necessari accordi col trader.
Alcuni intermediari offrono la possibilità di vendere gli ETF allo scoperto per poter assumere una posizione ribassista.
Nonostante gli ETF abbiano commissioni bassissime e rendimenti maggiori non vengono presi molto in considerazione dalle banche, poiché esse possono adoperare bassissime commissioni sugli ETF, comprendenti solo la compravendita del titolo, quindi decidono di puntare su loro prodotti molto più dispendiosi per il cliente e quindi più remunerativi per l’azienda. Comunque negli ultimi anni qualcosa gli ETF stanno diventando un grande punto di forza dei mercati internazionali.
Nonostante lo stile di gestione passivo, negli anni passati gli ETF hanno performato mediamente meglio dei fondi attivi.
ETF Plus
Gli ETF quotati sul mercato italiano si negoziano sull’ETF Plus. ETFplus è articolato in tre segmenti che riflettono le diverse tipologie di strumenti che saranno negoziate sul mercato:
- il segmento A) dedicato alla negoziazione di quote o azioni di ETF;
- il segmento B) dedicato alla negoziazione di quote o azioni di ETF strutturati;
- il segmento C) dedicato alla negoziazione di ETC (Exchange-traded Commodities)
Esattamente come gli ETF, gli ETC e gli ETF strutturati sono negoziati in Borsa come un comune titolo azionario; gli investitori, tramite il proprio intermediario, potranno quindi in qualunque momento della giornata borsistica (dalle 9.05 alle 17.25 in Italia) comprare e vendere questi strumenti al loro prezzo di mercato. Il lotto minimo negoziabile è una quota.
Fonte Wikipedia
2 commenti su “Exchange Traded Fund o se preferite ETF”