Il 2007 è stato l’anno del boom della pubblicità in rete: la crescita è stata del 41%. L’incremento riguarda tutte le forme di pubblicità, dai banner a quelle di ultima generazione, come sponsorship e keywords, a dimostrazione di come il mondo della pubblicità su Internet sia in continua evoluzione. Tra gennaio e novembre gli investimenti pubblicitari hanno superato gli 8.050 milioni.
Solo in Italia gli investimenti hanno raggiunto i 680 milioni di euro, con un +39% rispetto al 2006, e nel 2008 potrebbero raggiungere il miliardo. Ormai tutti sono sicuri che non si tratti più di una fase, ma di un trend consolidato e destinato a continuare a crescere. Nielsen, l’azienda leader nelle analisi di mercato, ha confermato in un convegno le previsioni di crescita per l’anno a venire, prevedendo un +2,9% solo per il settore Italia, ed un 33,6% a livello globale.
Un dato sicuramente interessante per capire quanto la pubblicità su Internet stia prendendo il sopravvento è quello che riguarda la televisione, la “regina” della pubblicità, almeno fino ad ora: le stime prevedono una crescita degli investimenti pubblicitari del 2,4%.
La pubblicità sui motori di ricerca si è imposta dopo un breve periodo di crisi giunto successivamente alla crescita del 2000. La vendita di link promozionali da parte dei motori di ricerca è stato un vero e proprio antidoto, risultando tra l’altro molto più gradito agli utenti che preferiscono questo tipo di pubblicità “contestualizzata” rispetto ai fastidiosi banner. Si parla di pubblicità contestualizzata in quanto gli annunci che vengono visualizzati sono attinenti all’argomento che l’utente sta cercando sui motori. Ovviamente se si sta cercando un suggerimento per il giorno di San Valentino siamo più propensi a cliccare sull’annuncio di un albergo, inoltre l’inserzionista deve pagare solo “i click”.
Gli Stati Uniti in questo senso sono anni luce avanti a noi, pensiamo a AdSense di Google, le previsioni parlano di un mercato pubblicitario in rete che raggiungerà in Usa i 50,3 miliardi dollari entro il 2011. Non deve quindi stupire la mossa di Bill Gates e l’offerta fatta a Yahoo. La Microsoft non ha improvvisamente deciso di gettarsi nella mischia della rete, ma ha pienamente valutato, forse anche con un leggero ritardo, quali enormi opportunità economiche offre il mercato degli investimenti pubblicitari e ha colto al volo l’opportunità di acquisire Yahoo.
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