Dopo la decisione di giovedì scorso della Banca centrale europea di lasciare invariati i tassi di interesse all’1%, nella giornata di ieri è toccato alla Banca centrale nipponica, la BOJ, mantenere invariato il costo del denaro al livello dello 0,1%; in Giappone, infatti, non si vedono ragioni per rivedere la politica monetaria visto che i prezzi spingono pericolosamente verso il basso e l’economia interna risente fortemente del crollo delle esportazioni. Per la sessione odierna, cresce invece l’attesa, allo stesso modo, per la decisione in materia di tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Le previsioni, pressoché unanimi, parlano di un mantenimento dei tassi di interesse all’interno della banda di oscillazione dello 0-0,25%, ma quel che più interessa agli economisti sono le condizioni e le stime della Fed sull’andamento dell’economia a stelle e strisce, sul sistema finanziario e sul mercato del lavoro. Questo perché già da parecchie settimane il mercato sconta una politica monetaria “accomodante”, da parte della Banca centrale USA, che potrebbe rimanere tale fino alla fine dell’anno.
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