Ai tempi della crisi, che tra l’altro dovrebbe finire presto, le imprese nel nostro Paese sono molto caute sul fronte delle assunzioni; per il reclutamento programmato, infatti, le imprese italiane, così come emerge da un’indagine a cura di Excelsior di Unioncamere, si muovono sempre più con cautela e circospezione, cercando il più possibile di evitare di assumere candidati “sconosciuti” che poi magari non sono in grado di integrarsi con rapidità nei ranghi aziendali. Ecco che allora, forse di più rispetto al passato, ha una grande valenza ai fini delle assunzioni la conoscenza diretta, magari perché in passato il candidato ha effettuato stage o tirocini; ma è altresì privilegiata e ben gettonata dalle imprese anche la “segnalazione” di candidati validi provenienti da canali privilegiati così come possono essere quelli dei fornitori o dei conoscenti. Ora più che mai, quindi, per le imprese che iniziano ad intravedere la ripresa c’è bisogno che si instauri da subito un forte rapporto di fiducia magari alimentato dalla buona impressione che il nuovo assunto ha lasciato in azienda quando in precedenza era un tirocinante.