La presa di posizione da parte della Banca europea per gli investimenti (Bei) nei confronti del governo austriaco è stata dura e precisa: il braccio finanziario dell’Unione Europea ha infatti minacciato Vienna di bloccare i prestiti ai progetti delle banche dell’Austria nel caso non venga abbandonata la pratica del segreto bancario. La lettera del presidente della Bei, Philippe Maystadt, segna dunque il proseguimento della linea avviata a partire del G20 di Londra, con la nuova politica di trasparenza fiscale. Non è la sola Bei a prendere atto delle nuove indicazioni finanziarie: anche le altre istituzioni nate a Bretton Woods, come la Banca Mondiale, e il Fondo Monetario Internazionale dovranno ora ridimensionare il flusso di prestiti da riversare nei paesi che non si dimostrano cooperativi dal punto di vista fiscale. L’Austria, unico paese Ue ancora nella lista grigia dell’Ocse, dovrà quindi allentare la pratica del segreto bancario se non vuole rischiare pesanti sanzioni nei confronti delle proprie banche.