Silvio Berlusconi è intervenuto al summit per la creazione dell’Unione per il Mediterraneo affermando:
E’ necessario che i Paesi consumatori si incontrino al più presto, magari a Londra, per trovare un accordo sul prezzo massimo del petrolio che non può essere superato: in alternativa, serve un massiccio programma di costruzioni di centrali nucleari.
Secondo il presidente è necessario trovare soluzioni a questi aumenti inarrestabili, in caso contrario Berlusconi valuta già delle alternative:
Se i Paesi consumatori di petrolio non riusciranno a trovare una soluzione per calmierare il prezzo del petrolio, è necessario andare avanti spediti con un concreto progetto di costruzioni di molte nuove centrali nucleari, senza attendere quelle di quarta generazione, perché la terza generazione è ottima.
Una delle cause principali secondo il premier è la speculazione e la continua rincorsa verso l’alto del prezzo del greggio, produce una svalutazione quotidiana delle nostre aziende e questo si traduce non solo in un aumento dei costi ma in questo modo diveniamo sempre più dipendenti dagli Stati produttori di petrolio e prede degli interessi stranieri.
Finirà l’era dei combustibili fossili e prenderanno il sopravvento le centrali nucleari? Intanto le autorita’ iraniane hanno annunciato di aver scoperto un giacimento di greggio con riserve stimate in oltre 1 miliardo di barili nella regione del Khuzestan. Il giacimento ha dimensioni pari a 1,1 miliardi di barili di greggio non pesante di cui 223 milioni effettivamente estraibili. Che la scoperta sia avvenuta in Iran non è una novità: il Paese e’ il secondo produttore di petrolio OPEC e il quarto in tutto il mondo ma le sue capacita’ estrattive sono ridotte per la mancanza di investimenti internazionali.
4 commenti su “Caro petrolio: via alle centrali nucleari. È la soluzione giusta?”