Lunedì prossimo, a Montecitorio, approderà in Aula un provvedimento che garantirà ai giovani un percorso più rapido per il conseguimento della scuola dell’obbligo ed il contestuale ingresso del giovane stesso nel mondo del lavoro. Trattasi, nello specifico, di un emendamento presentato da Giuliano Cazzola, relatore del Pdl, che introduce nel nostro Paese l’apprendistato a soli 15 anni. All’età di 15 anni, infatti, il giovane può svolgere l’apprendistato che sarà valido altresì come ultimo anno degli studi. Secondo quanto dichiarato dal ministro all’Istruzione Gelmini, la nuova norma sarà in grado di accelerare il processo di occupazione dei giovani, ma l’apprendistato visto in tutto e per tutto come uno strumento di formazione non è ben visto dall’opposizione, ed in particolare dal Partito Democratico. Inoltre, anche i Sindacati, in assenza di modifiche al testo, ritengono nel complesso la misura alquanto frettolosa, con la Cgil che, per voce di Mimmo Pantaleo, segretario della Flc-Cgil, sostiene che la nuova norma rischia di rappresentare “’l’ultimo atto dello smantellamento di un vero obbligo scolastico“.