85,1 miliardi di euro. E’ a quanto ammonta l’attività di rimpatrio nelle casse italiane grazie scudo fiscale. Lo segnalano gli intermediari a Bankitalia, in data 15 febbraio 2010. A guidare la speciale classifica c’è la Svizzera, da cui sono rientrati quasi 60 miliardi di euro, seguita da Lussemburgo (7,3 miliardi) e dal Principato di Monaco (4,1 miliardi). Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, però, indica un altro importo che ha rimpinguato il portafoglio dell’Italia: 95 miliardi di euro, in data 29 dicembre 2009. La discrepanza fra i due importi, spiega Bankitalia, è figlia di tre fattori. Il primo è la diversa fonte utilizzata (dati sul gettito dell’imposta, rispetto a segnalazioni ai fini della bilancia dei pagamenti). Il secondo è che la Banca d’Italia esclude alcuni beni patrimoniali (ad esempio preziosi o opere d’arte) e le operazioni di importo inferiore alla soglia di rilevazione (50.000 euro se il paese di provenienza è nell’Ue, oppure Svizzera, Liechtenstein, Norvegia o Islanda, 12.500 euro negli altri casi). Il terzo è che l’effettivo rimpatrio o regolarizzazione delle attività può essere stato differito (l’effettivo rimpatrio o regolarizzazione può essere posticipato fino al 31 dicembre 2010) e, quindi, non ancora segnalato ai fini statistici.
1 commento su “Scudo fiscale, Bankitalia: rientrati 85 mld di euro”
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Avrei una proposta.
Applichiamo l’aliquota fiscale del 5% per i prossimi 10 anni anche ai redditi di:
– evasori totali
– rapinatori
– concussi
– pizzo mafioso
– ladri di cassette delle elemosine
– “prelievi” dal borsellino di mamma
Anzi no, quest’ultima fattispecie non scudiamola.
I bimbi DEVONO DA ANDA’ IN GALERA!! Sennò quando sò grandi …