Nel 2009 le vendite delle sigarette in Italia sono diminuite drasticamente. Sono state comprate, infatti, 89,1 milioni di chili, 2,8 milioni di chili in meno rispetto al 2008, con una percentuale pari a -3,1. E’ la più grande flessione dal 2005, anno in cui sono stati introdotti i divieti di fumo nei locali pubblici a seguito della cosiddetta legge Sirchia. E’ quanto emerge dalla Newsletter Tobacco Observatory, edita da ref., Ricerche per l’Economia e la Finanza. Alla base del calo delle vendite ci sono diversi fattori: l’efficacia delle campagne di sensibilizzazione e informazione sui rischi sanitari collegati al fumo, la diminuzione dei redditi causata dal della crisi finanziaria e la penetrazione crescente del commercio illegale, in presenza di aumenti di prezzo superiori all’inflazione. In sostanza, la contrazione della domanda legale rispetto all’aumento dei prezzi si sta dimostrando superiore rispetto agli andamenti storici degli anni precedenti. Nella corrente congiuntura economica gli obiettivi di gettito fiscale per il 2009 sono stati raggiunti con estrema difficoltà.