La cifra che Royal Dutch Shell è disposta a pagare per un nuovo stabilimento di lavorazione del gas liquido è davvero imponente: 19 miliardi di dollari, vale a dire circa il triplo di quanto era stato stimato originariamente, a fronte di ricavi pari a sei miliardi ogni anno. Shell ha fortemente bisogno di investire in questo impianto, che si trova in Qatar e che è conosciuto come Pearl, per dare nuova consistenza alla propria produzione, la quale ha subito forti declini nel 2009. Come hanno spiegato anche alcuni vertici della stessa Shell, l’intento della compagnia è quello di creare una sorta di “nuova Nigeria” dal punto di vista produttivo: la difficile situazione socio-politica della nazione africana era divenuta insostenibile e ora si punta tutto sul ricco emirato del Medio Oriente. Le previsioni attuali parlano della produzione di oltre 140.000 barili di petrolio giornalieri e di 120.000 barili di gas etano e condensato, anche se la piena operatività dell’impianto verrà raggiunta solamente nel 2011.
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