Nella fase più acuta della crisi anche la Cina ha risentito della pessima congiuntura su scala globale, ma il prodotto interno lordo è comunque cresciuto anche se a ritmi più bassi. Il Paese, che si candida a diventare la prima potenza economica mondiale nei prossimi anni, è sostanzialmente uscito indenne dalla crisi anche a seguito della riduzione del costo del denaro, un allargamento dei cordoni del credito, più spesa sociale e maggiori investimenti in infrastrutture. Adesso, invece, in accordo con le ultimissime dichiarazioni di Wen Jiabao, nel corso nel discorso annuale al Congresso, il premier ha fatto intendere come anche per la Cina sia arrivato il momento della “exit strategy”; compatibilmente con la garanzia dello sviluppo economico e sociale della Cina, infatti, il premier ha affermato che si procederà sia ad una diminuzione della spesa sociale, sia dei prestiti bancari. Insomma, anche in Cina il mercato deve ora tornare ad imparare a camminare con le proprie gambe.
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