La pirateria, soprattutto quella digitale, sta mettendo in ginocchio le industrie creative, che nel 2008 hanno subito una perdita di 9,9 miliardi di ricavi e 186.400 posti di lavori. Anche l’Italia ne è stata colpita, dove le case produttrici e distributrici di film, serie tv, musica e software hanno fatto registrare, nello stesso anno, dati poco confortanti: 1,4 miliardi di euro guadagnati in meno e 22.400 persone licenziate. L’allarme-pirateria è stato lanciato oggi a Bruxelles dai sindacati europei delle industrie creative, incluso Uni Mei (media, intrattenimento ed arti) e Fia (audiovisuali). I rappresentanti dei lavoratori delle industrie europee hanno presentato uno studio, in cui si stima che nei prossimi anni la pirateria digitale supererà di gran lunga fisica, con effetti catastrofici per milioni di lavoratori.
1 commento su “Internet, pirateria: a rischio posti di lavoro”
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Inutile combattere la pirateria informatica in questo modo, dato che ce ne sono una marea di pirati informatici che scaricano files gratuiti, crackano i programmi con i serial clonati o utilizzano altri tipi di programmi per crackare addirittura i sistemi operativi che costano oltre i 200 euro.
Non è possibile stare a bada a tutti, per combattere la pirateria come si deve dovrebbero iniziare a disattivare i programmi che permettono di scaricare files gratuitamente, smettere di permettere di inserire serial number clonati, etc.
Ma dato che molti utenti utilizzano Internet per scaricare files e quant’altro che comunque riguarda la pirateria informatica, sinceramente la vedo dura che un giorno la pirateria informatica cesserà di esistere.