Dopo aver superato alla fine della scorsa settimana la soglia degli 85 dollari al barile, l’inizio d’ottava è nel segno del ribasso per l’oro nero, con il contratto “crude oil” con scadenza maggio scambiato in data odierna in calo di tre quarti di punto percentuale a circa 84,30 dollari. Gli esperti per il petrolio non escludono un rally per l’anno in corso, intervallato da ritracciamenti, a seguito delle attese di una ripresa dell’economia su scala globale, ma anche per effetto della debolezza del dollaro. Intanto nel nostro Paese la benzina continua ad aumentare presso tutte le stazioni di rifornimento e sopra la soglia di 1,42 euro al litro; oggi a ritoccare i listini sono stati API-IP, Erg e Total dopo che nei giorni scorsi anche Shell aveva rivisto al rialzo i prezzi per la verde e per il diesel. Al fine di contrastare gli aumenti del carburante il Presidente dell’Antitrust Catricalà, tra le soluzioni da mettere in campo, ritiene che debbano essere incrementate le stazioni di rifornimento con la modalità self service.