In linea con le attese, smaltita la “sbornia” degli ecoincentivi, nello scorso mese di aprile in Italia il mercato dell’auto ha decisamente segnato il passo con un calo delle immatricolazioni del 15,7%, e con appena 159.971 veicoli venduti. Secondo quanto messo in risalto dall’Unrae, l’Unione delle case automobilistiche estere che operano in Italia, il dato è il peggiore dal 1996 a questa parte, ma senza bonus statali le prospettive da qui a fine anno sono tutt’altro che rosee. La flessione di aprile riduce il rialzo delle immatricolazioni a +13,4% nei primi quattro mesi di quest’anno, ma secondo l’Unrae nel giro di due, al massimo tre mesi, questo segno positivo rischia seriamente di diventare negativo. Per sovvertire tale pronostico, secondo il Direttore Generale dell’Unrae, Gianni Filipponi, occorre sia adottare politiche di natura strutturale finalizzate al rinnovo del parco auto, sia rivedere la fiscalità sulle quattro ruote che in confronto al resto d’Europa è in Italia antiquata e poco competitiva.