I 750 miliardi di euro a difesa dell’euro annunciati nello scorso weekend dai Paesi dell’Eurozona non hanno per ora contribuito a sostenere la moneta unica che proprio oggi sta testando nuovamente i minimi annuali in area 1,25. Il mercato, e c’era da aspettarselo, oltre ai proclami vuole vedere anche i risultati, ovverosia l’avvio da parte dei Paesi del Vecchio Continente di un piano di risanamento dei deficit. Non a caso, la Banca centrale europea è tornata a premere su tale aspetto invitando i singoli Governi a maggiori sforzi sulla via del risanamento dei conti pubblici. Anche sulle Borse, dopo la sessione stellare di lunedì scorso, pur non registrando i crolli visti nelle settimane precedenti, prevale ora la cautela unitamente ad una maggiore attenzione rispetto al passato ai movimenti che si registrano sui mercati obbligazionari.