“L’Italia non è in emergenza mutui”
Lo aveva affermato a settembre il presidente dell’Abi, Corrado Fissola, rassicurando l’Italia sul buon funzionamento del nostro sistema bancario. Poi nel mese di dicembre i tassi di interesse sui mutui hanno subito un’impennata, toccando quota 5,72%. E l’Abi nuovamente rassicura tutti rivelando i dati di gennaio e gridando all’inversione di rotta grazie a quel centesimo di differenza. Nell’ultimo mese infatti i tassi sui prestiti che avevano toccato in dicembre il punto massimo dal 2002, hanno registrato una “flessione”, attestandosi al 5,71%.
Cresce invece il tasso medio ponderato: l’indicatore viene rilevato solo da cinque anni a questa parte ma è riuscito comunque a toccare il massimo storico: 6,22% (in dicembre era 6,17%), ben 70 punti in più rispetto al gennaio dello scorso anno. Continua quindi il rialzo del costo medio dei finanziamenti e le famiglie scelgono sempre di più il tasso non variabile, fisso o misto (nel’ultimo mese il 75% dei prestiti erogati).
L’Abi ha fotografato così l’Italia, nel suo report di gennaio, sottolineando come quella piccola flessione sia sinonimo di un’inversione alla tendenza rialzista che andava avanti da 12 mesi. Anche le previsioni per febbraio sono ottimiste e se la tendenza dovesse riconfermarsi significherebbe un ritorno alla normalità, il superamento della crisi.
L’innalzamento dei tassi di interesse sarebbe inoltre più legato alla crisi economica italiana ed europea ed al suo rallentamento che “a una stretta del credito da parte degli istituti finanziari”. Le parole del Governatore della Banca d’Italia al G7 però andavano in un’altra direzione e sottolineavano come gli effetti della crisi dei mutui subprime in Europa non fossero ancora emersi totalmente. Della medesima opinione il Financial Times che ha perevisto come
molte perdite debbano ancora venire a galla”.
I tassi interbancari (vedi Euribor) potrebbero quindi ancora risentire della sfiducia generale che emerge anche in seguito alle ultime notizie, come per esempio le perdite di Credit Suisse. Flessione o no, fatto sta che per le famiglie e le società diventa sempre più difficile richiedere un mutuo o scegliere gli acquisti rateali.
3 commenti su “Tassi di interesse sui crediti sempre più cari”