I prezzi dei principali prodotti alimentari potrebbero seriamente schizzare verso l’alto, dato che gli scenari futuri prospettano una probabile scarsità di commodities agricole: la stima allarmante giunge direttamente dalla Food and Agriculture Organization (Fao), la quale, dopo essere venuta a conoscenza della penuria di scorte cinesi di mais, cotone e zucchero, ha paventato l’ipotesi di una nuova crisi simile a quella dell’estate del 2008. Nuove rivolte del pane sono quindi all’orizzonte? L’aggiornamento del Food Outlook ha messo in luce una sostanziale tensione per quel che concerne i prezzi, oltre alla possibilità concreta di shock dell’offerta. Tutti questi timori nascono soprattutto dalla progressiva riduzione delle scorte: i cereali sono calati del 7%, il frumento del 10%, l’orzo addirittura del 35%, a conferma di una produzione in netto declino. I consumatori dovranno far fronte a prezzi molto più alti per gli alimenti, di conseguenza gli aumenti più significativi riguarderanno i paesi poveri (+11%), anche se molto dipende dalla gestione dei rincari.