I segnali lanciati dalla Federal Reserve sull’attuale stato dell’economia americana, più precisamente la riunione di circa un mese fa del Federal Open Market Committee, sono alquanto contrastanti; i verbali in questione sono stati resi noti soltanto nel corso della giornata di ieri e mettono in luce una crescita economica che viaggia ancora col freno a mano tirato. Entrando nel dettaglio, c’è da dire che l’inflazione di lungo termine è stata rivista leggermente al ribasso rispetto ai dati precedenti (1,6-2%), mentre, al contrario, il tasso di disoccupazione è stato incrementato fino a una “forbice” compresa tra il 5 e il 6%. Il prodotto interno lordo, invece, rimane piuttosto stabile in questo senso. Gli stessi discorsi possono essere fatti per il 2011 e il 2012: la banca centrale statunitense ha infatti previsto un pil in lieve caduta, la disoccupazione che riuscirà ad assestarsi soltanto nel 2013 e un’inflazione core (vale a dire quella calcolata prendendo a riferimento un paniere che non tiene conto di voci quali energia e cibo) stabile.
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