Lo “Ior“, ovverosia la Banca Vaticana, si adeguerà agli standard internazionali in materia di normativa antiriciclaggio vigente nell’Unione Europea. Questo dopo che il Vaticano alla fine dello scorso mese di dicembre ha varato una legge che a conti fatti non renderà più lo Ior una sorta di “paradiso fiscale”. Al riguardo è intervenuto tra l’altro anche il Papa, Joseph Ratzinger, il quale per la Santa Sede ha adottato la legge antiriciclaggio attraverso una lettera apostolica. Questo significa che in futuro il Vaticano, così come ad esempio avviene in Italia, collaborerà in materia sia di prevenzione di ogni forma di riciclaggio, sia di scambio di informazioni nell’ambito delle attività di verifica della clientela per le operazioni di trasferimento e passaggio di denaro, e di segnalazione di possibili operazioni sospette. A regime, quindi, il Vaticano dovrebbe entrare a far parte della cosiddetta “white list“, ovverosia la lista di Paesi che adottano principi di trasparenza, nell’ambito delle operazioni finanziarie, di obblighi informativi e di controllo.