L’obiettivo di un’indipendenza totale della Groenlandia dalla Danimarca è sempre più vicino: l’antica “terra verde”, uno dei territori posseduti dalla nazione scandinava, potrebbe infatti sfruttare i più alti prezzi raggiunti dal petrolio e il rinnovato interesse che si è acceso nei confronti dei suoi combustibili fossili, sui quali hanno messo gli occhi da tempo Royal Dutch Shell e Statoil. Si tratta di scoperte di rilievo, le quali hanno fatto tornare di attualità la questione dell’isola come nazione autonoma; il premier Kuupik Kleist si è detto molto ottimista in tal senso. Kalaalit Nunaat, questo il nome ufficiale dell’isola ghiacciata, sta scommettendo con decisione sullo sviluppo delle proprie risorse di oro nero, le quali dovrebbero portare a una svolta politica dopo oltre trecento anni. Ci sono, poi, molte altre compagnie a cui fa gola il petrolio groenlandese, tra cui Cairn Energy e AP Moeller-Maersk. L’autosufficienza economica non prescinde una indipendenza automatica, ma sicuramente rappresenta un fattore determinante.