Dopo un estate calda arriva un settembre bollente con nuovi aumenti, dai libri e cartoleria, si passa ai telefonini ,bollette del gas, luce e rifiuti per non dimenticarci Rc Auto ed i mutui bancari, il caro prezzo della benzina. Gli aumenti stimati dalle associazioni dei consumatori sono di circa 600 euro: riscaldamento 170-180 euro, luce e gas 100 euro, gli alimentari 120 euro, Rc auto 45 euro, libri di testo 70/80 euro in più. Le aperture delle scuole porteranno degli aumenti stimati : il diario è aumentato infatti del 5% nei supermercati (a 12 euro) e del 7% nelle cartolerie (a 14,50 euro), mentre quello di uno zaino di marca è cresciuto del 4% nei supermercati (a 52 euro) e dell’8% nelle cartolibrerie (a 62 euro). Stesso incremento invece per i quaderni (+4%) con un prezzo di circa 2 euro, mentre per gli astucci vuoti ci sono aumenti del 6% nei supermercati (a 9,90 euro) e del 9% nelle cartolerie (a 11,50 euro).
L’osservatorio dell’Intesaconsumatori, stima e stila un vero preziario mettendo in risalto il costo di un intero corredo, che sarà pari a 400 euro, in aumento del 7% rispetto a 375-380 euro del 2007.
I dati stimati da Altroconsumo per gli aumenti dei costi in bollette, varieranno tra i 49 sino a 83 euro.
Tim e Vodafone sono al centro della bufera per aver modificato alcuni piani tariffari. Sarà la società italiana la prima a partire il 9 settembre, Vodafone seguirà ad ottobre, anche sull’intera operazione si attende un pronunciamento dell’Autorità per le comunicazioni.
Con l’ennesimo ritocco delle RC Auto e a causa della corsa dei tassi d’interesse bancari, specie sui mutui e i prestiti al consumo le famiglie soffriranno ancor di più, la banca alcuni giorni fa ha certificato il record di luglio del Taeg (tasso effettivo compreso di tutti i costi accessori) al 6%. A fine mese poi l’Autorità per l’energia dovrà rivedere il prezzo di luce e gas per i prossimi tre mesi: il prezzo medio del petrolio nel trimestre precedente, indicatore decisivo del settore, comprende sia i record di 147 dollari di luglio che la discesa successiva, per cui è lecito sperare in aumenti più contenuti di quelli immaginati ad agosto, quindi tra il 3% e il 4%.
Ma proprio dalla discesa del petrolio e delle altre materie dovrebbe scaturire quella frenata dei prezzi per cui gli analisti si aspettano un inflazione a settembre al di sotto del 4% tendenziale. Anche a dispetto di prezzi alla produzione che ad agosto sono schizzati dell’8,3%.
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