I Comitati di Base Scuola non ci stanno e non mollano la presa sulla riforma Gelmini da poco approvata dal governo: il 28 gennaio, quindi tra pochissimi giorni, è previsto uno sciopero generale della scuola e dell’Università, in modo da mettere in luce l’urgenza e il bisogno di nuovi investimenti per il settore, oltre ai problemi cronici, quali la precarietà di molti docenti, i contratti bloccati, gli scatti di anzianità e la richiesta di cancellazione del cosiddetto decreto Brunetta. Gli scioperi riguarderanno un po’ tutta Italia, da nord a sud, mentre la manifestazione principale sarà quella romana. I motivi del corteo sono soprattutto politico-economici: in effetti, non sono piaciuti, ad esempio, i forti tagli ai posti di lavoro per docenti, l’espulsione dei lavoratori precari, le ore di lezione ridotte, la riduzione del sostegno e i pochi fondi a disposizione per la scuola pubblica. Preoccupano, infine, i duemila euro che potrebbero andare persi nell’ambito del pubblico impiego e dei rinnovi contrattuali.