La riforma del tasso di cambio dello yuan, la tanto contestata valuta della Cina, potrebbe avere un grande impatto per quel che concerne la ristrutturazione del commercio estero dell’ex Impero Celeste: People’s Bank of China, l’istituto di credito centrale della nazione asiatica, ne è convinta e ha fatto emergere questo elemento nell’ultimo report trimestrale del 2010. La banca di Pechino ha inoltre annunciato che la liquidità monetaria è piuttosto abbondante, ma rimangono comunque i problemi della pressione inflazionistica; quest’ultima è strettamente collegata ai prezzi delle risorse del paese, oltre che al costo del lavoro. Il rapporto si conclude con la chiara volontà di porre in essere una politica monetaria prudente per tutto il 2011, così da evitare qualsiasi tipo di bolla finanziaria. Tra l’altro, bisogna ricordare che lo stesso istituto cinese ha aumentato di recente i coefficienti principali delle banche, il primo incremento del nuovo anno.