La cautela è massima negli ambienti di Bank of Japan: i membri del board non sono infatti troppo convinti dell’eccessivo ottimismo mostrato dal mercato nei confronti delle performance dell’economia americana, un sentimento che emerge chiaramento dai minutes relativi ai meeting del 24 e 25 gennaio scorsi. Secondo alcuni di essi, inoltre, è più probabile che l’outlook statunitense continui a oscillare tra ottimismo e pessimismo; l’osservazione da vicino della prima economia mondiale è strategica per la banca centrale nipponica, in effetti anche i tassi di cambio esteri e quelli di interesse influenzano le prestazioni di Tokyo. I meeting in questione sono stati poi contraddistinti da un miglioramento delle previsioni di crescita economica (dal 2,1 al 3,3%), oltre che dei prezzi al consumo, i cui ricavi passeranno dallo 0,1 allo 0,3%. I rischi maggiori per il Giappone, comunque, sono quelli di una eccessiva esposizione alla crisi del debito europeo, il quale potrebbe inasprire ulteriormente l’inflazione del paese asiatico.