Che la situazione Alitalia sia difficile e preoccupante sotto tutti i punti di vista non è certo una novità, per molti motivi non ultimo di certo il ruolo del sindacato, che sta attraversando da tempo una profonda crisi di credibilità sia fra i propri iscritti e sia sopratutto nei confronti del paese e delle controparti goverantive. Ma è proprio sulla questione della nuova Alitalia che forse il sindacato si gioca forse una delle carte più importanti della sua centenaria storia e le discussioni di queste ore stanno li a dimostrare come la situazione sia ad altissima tensione. Cisl e Uil da una parte, disposte ad andare avanti con il negoziato. Le altre sette sigle del sindacalismo di Alitalia pronte a lasciare il tavolo se la Cai non apporterà drastiche modifiche alla proposta di nuovo contratto per i dipendenti della compagnia per la quale è stato dichiarato lo stato di insolvenza dal tribunale di Roma. Addirittura le cinque organizzazioni dei piloti e degli assistenti di volo di Alitalia hanno giudicato irriccevibile la proposta di un nuovo contratto avanzata dall’amministratore unico di Cai Rocco Sabelli durante il confronto in corso al ministero del lavoro.
E’ assolutamente sacrosanto che il sindacato possa essere o meno d’accordo su una vertenza o su una questione generale, ma non è assolutamente comprensibile la totale chiusura ina una situazione drammatica come quella di Alitalia. Occorre tra le altre cose ricordare che fu proprio la chiusura del sindacato a far scappare AirFrance dal tavolo dele trattative, al di la delle sparate elettorali di Berlusconi. Il sindacato insomma qui si gioca gli ultimi spiccioli di credibilità perchè un fallimento in questo caso sarebbe probabilmente devastante proprio per i sindacati. Il Governo sta dimostrando in questo caso una fermezza che in altre occasioni, leggi Fiat, Alfa Romeo, vertenza tassisti, metalmeccanici, scuola, e via dicendo, non ha, per convenienza di parte, mostrato. Ecco perchè ora il sindacato non ha più alibi alcuno e deve per forza di cose privilegiare gli interessi di molti a quelli di pochi privilegiati.
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