L’industria del risparmio gestito “non può continuare a dissanguare gli investitori, con costi e commissioni doppie o triple della media Ue e degli Usa, per alimentare le prebende dei gestori”. La denuncia arriva dall’Adusbef, l’associazione di tutela dei consumatori e degli utenti di prodotti bancari e finanziari. Ecco perché l’associazione “non si meraviglia” se i fondi di liquidità e gli stessi obbligazionari hanno registrato una raccolta netta negativa di 2,5 miliardi di euro nel mese di febbraio, e invita i gestori ad abbassare “le commissioni elevate ed i loro guadagni, sproporzionati rispetto ai risultati”, se vorrano guadagnare una fiducia tradita dei risparmiatori, commisurando le stesse commissioni solo ad una percentuale dei risultati positivi, che riusciranno ad ottenere.
L’Adusbef cita alcuni dati di Mediobanca in base ai quali, negli ultimi dieci anni, i fondi comuni d’investimento hanno avuto un rendimento inferiore rispetto ai semplici BOT a 12 mesi del 2,5% l’anno, generando una perdita di rendimento pari al 29%, mentre gli investimenti in BTP hanno tassi e rendimenti più elevati dei BOT.