Allarme per le tasche delle famiglie italiane. A lanciarlo è l’Ufficio Studi della Cgia di Mestre, basandosi su dati dell’Istat relativi all’indagine campionaria sui comportamenti di spesa delle famiglie italiane per il 2009. L’aumento dei prezzi rilevati nell’ultimo anno, sostengono dalla Cgia, potrebbe comportare un incremento della spesa media delle famiglie italiane mediamente di 857 euro. In particolare, il picco più elevato potrebbe essere rilevabile al Nord (+ 989 euro, pari a +2,95%); più contenuti, invece, i possibili aumenti al Centro (+899 euro,pari a+ 2,94%) e al Sud (+635 euro, con una variazione del +2,76%).
Dall’Ufficoo Studi della Cgia precisano che si è arrivati a questo risultato partendo dall’ipotesi che l’aumento dei prezzi registrato negli ultimi dodici mesi (+ 2,4% tra febbraio 2011 a febbraio 2010) non ha modificato i comportamenti di spesa tenuti dalle famiglie italiane (ultima rilevazione anno 2009).Giuseppe Bertolussi, Segretario della Cgia di Mestre, ha sottolineato che le tasche degli italiani potrebbero essere colpite soprattutto dai combustibili, energia e trasporti. Aggiungendo che “queste categorie, purtroppo, risentono della forte impennata dei prezzi registrati in questi ultimi mesi dai prodotti petroliferi”. In termini percentuali, l’incremento annuo di queste tre voci, in base ai comportamenti di spesa delle famiglie italiane, potrebbe essere superiore al 5%. “Molto sostenuta anche la variazione che registreranno le spese per la manutenzione della casa – ha detto ancora Bertolussi -: l’aumento potrebbe essere del +3,4%. Si pensi che fatto 100 l’incremento della spesa annua stimata, circa il 60% sarà determinato dalle spese per la casa, l’energia ed i trasporti”.