Nel nostro Paese i consumi reali sono fermi. E’ questa la conclusione, dati alla mano, cui è giunto l’Ufficio Studi della Confcommercio con un Rapporto intitolato “La centralità dei consumi per il rilancio dell’economia italiana“, e presentato a Cernobbio. Rispetto al primo trimestre 2007, ovverosia il periodo prima dello scoppio della crisi finanziaria, le famiglie in Italia, a parità di potere d’acquisto, hanno in tasca mediamente quasi 600 euro all’anno in meno. Ed un terzo di questa perdita di potere d’acquisto, che poi si ripercuote negativamente sui consumi, dipende dalla disoccupazione. Inoltre, a fronte di stime al rialzo per l’inflazione, l’Ufficio Studi della Confcommercio stima una crescita del prodotto interno lordo nazionale, per il 2011, all’1%, ovverosia sotto il livello di crescita del 2010, mentre per il biennio 2012-2013 non si dovrebbe andare oltre un modesto +1,2%.