Stati Uniti-Cina, va in scena un nuovo episodio del confronto tra le due prime economie mondiali: stavolta, l’occasione propizia è stata rappresentata dal rapporto del Dipartimento del Tesoro al Congresso, un documento che ha messo in luce una posizione ben precisa degli americani sulla finanza cinese. In particolare, Pechino avrebbe posto in essere dei progressi insufficienti per quel che riguarda un apprezzamento rapido dello yuan, ma comunque non c’è alcun riferimento alla vera e propria manipolazione monetaria.
Il tasso di cambio reale della valuta cinese rimane dunque sostanzialmente svalutato, ma il monitoraggio di Washington proseguirà in maniera costante. Il rapporto segue da vicino le prese di posizione del segretario Timothy Geithner, da sempre convinto sostenitore di uno yuan più forte a livello internazionale; le finanze dell’ex Impero Celeste hanno però ribadito che attualmente vi sono e rimarranno delle differenze proprio in relazione al grado di apprezzamento valutario.
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