Jamie Dimon, amministratore delegato di JP Morgan Chase ha pubblicamente chiesto a Ben Bernanke, numero uno della Fed, quali sono gli effettivi costi dei regolamenti bancari: la domanda rappresenta una sorta di sfida, visto che secondo lo stesso Dimon le regole in questione possono essere considerate fin troppo aggressive ambigue. In particolare, il banchiere statunitense sta esercitando tutta la propria pressione sulla banca centrale, perché ritenuta responsabile della lenta crescita economica con le proprie leggi borsistiche eccessivamente restrittive.
La richiesta di Dimon è stata piuttosto esplicita, vale a dire degli studi dettagliati sui costi in questione. Il principale pomo della discordia, e non poteva essere altrimenti, è rappresentato dal Dodd-Frank Act: Bernanke ha già fatto sapere che il punto di vista del ceo è valido, ma anche che la Federal Reserve non ha a disposizione gli strumenti quantitativi per analizzare l’impatto di tali cambiamenti, nonostante sia stata preservata la capacità delle banche di fornire i servizi finanziari di base.
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