In Cina la politica monetaria è sempre più rigida o, se volete, restrittiva. Tutto è iniziato nello scorso autunno e con l’inflazione che aumenta, anzi galoppa, la Bank of China ha dovuto nuovamente aumentare il costo del denaro, per la quinta volta in pochi mesi. E così i tassi sui depositi in Cina hanno raggiunto il livello del 3,50%, mentre quelli sui prestiti bancari hanno sfondato la soglia del 6,50%.
La quinta manovra restrittiva sul costo del denaro per la Cina non è chiaramente una buona notizia neanche per l’Europa, alle prese allo stesso modo con un’inflazione che oramai da diversi mesi si attesta ben oltre quel target del 2% giudicato dalla Bce come un livello chiave oltre il quale la stabilità dei prezzi può essere messa a rischio.
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