La Spagna stenta ancora ad uscire dalla cosiddetta “danger zone”, la zona che contraddistingue il massimo pericolo dal punto di vista finanziario: secondo il Fondo Monetario Internazionale, sono necessari altri interventi per ristrutturare l’economia interna e scongiurare il contagio della crisi del debito sovrano. La stessa organizzazione di Washington ha poi rincarato la dose in un report pubblicato nel corso della giornata di ieri, precisando che l’outlook iberico è ancora troppo complicato e che i rischi rimangono elevati.
Non è un caso quindi che il premier Josè Luis Zapatero abbia deciso di gettare la spugna e indire elezioni anticipate il prossimo 20 novembre; Moody’s è comunque pronta a declassare il rating, anche perché non sono ancora scomparsi molti squilibri strutturali, pertanto bisogna fare molto di più, ad esempio nuove riforme per assestare il bilancio e un opportuno riequilibrio del sistema pensionistico
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