Samsung e Sony investono in schermi piatti, Canon acquisisce Hitachi. Antitrust sospetta cartello

La Samsung è un’azienda multinazionale nata nel 1969 nella Corea del Sud, essa produce elettronica di consumo. Il gruppo possiede filiali in 58 paesi e più di 208.000 dipendenti. La Sony venne fondata il 7 maggio 1946 a Tokyo, il nome della società era allora Sony DL Corporation ed i dipendenti erano venti circa. Sony è oggi uno dei più grandi gruppi economici del Giappone e del mondo, presente nei settori dell’elettronica di consumo, della comunicazione e dei servizi finanziari. Samsung e Sony investiranno insieme circa 1,9 miliardi di dollari in una nuova linea di produzione di schermi piatti, in virtù delle forti prospettiva di crescita per il mercato di televisioni a cristalli liquidi. La settimana scorsa, la giapponese Sony ha dichiarato l’intenzione di acquistare un terzo del nuovo impianto per la costruzione di schermi a Lcd da 3,5 miliardi di dollari che Sharp sta costruendo.


In questi giorni si apprende inoltre che la giapponese Canon acquisisce una partecipazione in un’azienda di Hitachi per la produzione di schermi a cristalli liquidi. Entro il 31 marzo la società d’elettronica giapponese rileverà il 24,9% di Hitachi Displays per 43,2 miliardi di yen (270 milioni di euro). L’Autorità Antitrust giapponesi sospetta però che dietro questi accordi si nasconda un cero e proprio accordo di cartello ovvero un accordo tra più produttori allo scopo di adottare delle misure che tendano a limitare la concorrenza sul proprio mercato, il cartello è quindi un accordo lesivo della libera concorrenza e del fair trade (commercio equo). L’autorità in questi giorni ha quindi deciso di far partire le perquisizioni. Ha iniziato dagli uffici di Sharp e Hitachi. Secondo i media giapponesi, Sharp e Hitachi avrebbero stretto un patto per i prezzi degli schermi LCD destinati alle console da videogiochi di Nintendo.

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